L’embolia gassosa artesiosa (detta anche EGA) è una tra le malattie da decompressione più gravi cui possono essere soggetti i subacquei durante le immersioni.
Se un sub che sta respirando aria compressa (o altre miscele) in profondità trattiene il respiro durante la risalita le pareti degli alveoli potrebbero lacerarsi quando la pressione negli alveoli stessi supera di 60-85 mmhg la pressione ambiente.
Queste lacerazioni causano il rilascio di bolle di gas più o meno grandi nel sistema circolatorio sanguigno all’altezza dei capillari attorno ai polmoni.
Tali bolle (e microbolle) si spostano attraversando la vena polmonare nel lato sinistro del cuore andando a finire nell’aorta ed infine nelle arterie caroditi che portano il sangue al cervello.
In risalita le bolle si esandono al calo della pressione bloccando la circolazione celebrale in quanto si crea un’ostruzione, chiamata appunto embolo e generando quella che viene chiamata Embolia Gassosa Arteriosa (EGA) con danni significativi.
Se la circolazione normale non viene ristabilita nell’arco di 4 o 5 minuti il cervello rischia gravi problemi da mancanza di ossigeno (ipossia) riportando addirittura lesioni irreversibili.
Segni e sintomi dell’Embolia Gassosa Arteriosa
Diversi sono i sintomi collegati ad una EGA a seconda dell’area del cervello interessata. Il primo sintomo è sicuramente la perdita di coscienza non appena il subacqueo affiora in superficie o comunque entro 4-5 minuti dalla riemersione.
I segni di una embolia gassosa arteriosa sono simili a quelli di un ictus: difficoltà di parola, confusione mentale, debolezza ad uno o più arti (anche da entrambe le parti, diversamente dall’ictus), problemi sensoriali, muscolari o di coordinazione.
Ecco un breve elenco dei vari sintomi di una EGA:
- Perdita di coscienza o coma;
- Problemi o arresto respiratori e circolatori;
- Perdita di controllo della micro e macro mobilità, e paralisi;
- Dolore alla testa e vertigini;
- Problemi visivi, di udito e di parola.